Si chiama Hiromi Cake, la novità più golosa di questo inverno romano. Una sorpresa inaspettata, una chicca da scoprire, ma soprattutto da gustare: sì, perché questo piccolo locale nascosto nel cuore del quartiere Prati è la prima pasticceria giapponese a sbarcare nella capitale e, più in generale, in Italia.

Merito di Hiromi, la fondatrice, che dato anche il successo che esperienze analoghe stanno avendo all’estero – dall’Inghilterra alla Germania – ha deciso di buttarsi in questa nuova avventura imprenditoriale: insieme ad altre due ragazze, entrambi giapponesi, che la affiancano nella preparazione delle sue delizie, ha dato vita ad un angolino dolcissimo di Sol Levante.

L’ambientazione è quella tradizionale delle izakaya, letteralmente “negozio di sakè dove ci si siede”, mentre in vetrina fanno bella mostra di sé tutta una serie di prelibatezze che basta guardare per farsi venire l’acquolina in bocca.

Gli ingredienti? Moltissimi sono esotici e decisamente curiosi: vanno dal tè macha ai fagioli azuki, dal sake al mango. Servono per preparare alcuni tra i più classici dessert nipponici, come i mochi, delle tortine di riso glutinoso riempite di deliziose salse, e i dorayaki, degli specie di pancake che all’interno svelano un morbido ripieno di fagioli rossi.

Ma poi ci sono anche tutta una serie di torte e monoporzioni dall’aria ben più occidentale: ricette italiane, francesi, americane, rielaborate e rivisitate da Hiromi stessa con qualche tocco orientale – non a caso le chiamano yogashi, contaminazioni. Qualche esempio? C’è il Kawaii, una mousse di fragola con cuore di cioccolato su base di pasta frolla rifarcita di crema alle mandorle; o ancora il Fuji San, rivisitazione della montblanc con tortino ripieno di azuki, fagioli bianchi e Matcha, ma anche il Kurò, una mousse al cioccolato fondente.

Nel locale è poi possibile sorseggiare dell’ottimo caffè bio 100% Arabica, provare il cappuccino matcha o partecipare alla cerimonia light del tè.

Hiromi Cake
Via Fabio Massimo 31,  Roma
06 9799 8566