Nel 2008, allorché era portavoce dell’assessore alla Moda e al Design di Milano ed iniziava a svolgere consulenze per importanti realtà, ALESSIA FATTORI FRANCHINI ha fondato AFF, atelier di comunicazione specializzata nelle eccellenze della moda, della gioielleria e del lifestyle.
AFF, formata da un consolidato gruppo di 10 professionisti tra cui molti giornalisti, ha sede in Piazza San Babila a Milano e supporta aziende sia italiane che internazionali nella loro crescita e nella comunicazione.
È l’iniziativa a cui Alessia rivolge la maggior passione e tutta la sua esperienza, per costruire di volta in volta team dedicati alle specifiche esigenze di comunicazione e per creare sinergie con le migliori realtà aziendali ed editoriali. Fervente sostenitrice del Made in Italy, ama collezionare oggetti d’arte moderna.
Ha scritto per L’Uomo Vogue ed altre testate del gruppo Condé Nast e, nel suo impegno professionale, lavorato per Prada S.p.A, Jean Paul Gaultier, Evian, Cardi Gallery, Larusmiani, Associazione Via Montenapoleone e molte altre aziende della moda e del lifestyle.
Dal 2012 al 2019 ha ricoperto il ruolo di Press and Media Relation Italia per la Maison Van Cleef & Arpels su incarico di Atalanta International. Dal 2016 è Press & Media Director per Italy Sotheby’s International Realty. Dal 2018 cura le Relazioni Esterne, il Coordinamento Comunicazione e l’ufficio stampa per il progetto di Crédit Agricole dedicato a l’innovazione e denominato Le Village.
Abbiamo parlato con Alessia per approfondire alcuni aspetti della comunicazione in questo particolare momento storico e delle prospettive che si potrebbero presentare nel settore.

Come è cambiata, dopo il covid, la professione di chi opera nella comunicazione?
La comunicazione è in continuo cambiamento e la pandemia ha accelerato processi di rinnovamento necessari. La ripartenza non è immediata e veloce come vorremmo ma sono cresciute consapevolezza e attenzione a tutti i livelli che non andranno sicuramente perse col passare del tempo. Noi non ci siamo mai fermate e non abbiamo fatto mancare il nostro completo supporto alle realtà che seguiamo, sia quelle appartenenti al settore lifestyle che lusso e moda, intercettando per loro opportunità e occasioni di racconto nei momenti difficili c’è sempre spazio di evoluzione da valutare e un grande capitale umano all’interno delle azienda da valorizzare: è da qui che siamo partite, cercando di far conoscere sempre di più le persone che operano dietro i marchi che lavorano con noi.
In un contesto sociale ed economico profondamente cambiato a causa dell’emergenza, i clienti hanno certamente maturato aspettative ed esigenze nuove. Come vi rapportate con loro ora?
AFF è un atelier di comunicazione, dedicato alla creazione di uno storytelling e di un posizionamento per le aziende e i brand che seguiamo: quando ho ideato questa nuova realtà l’ho ritagliata proprio sulle esigenze differenti che ogni azienda che si rivolge a noi può avere. Come in un atelier, anche da noi ognuno ha la possibilità di “farsi realizzare” una comunicazione su misura. Quindi il nostro rapporto con le aziende che seguiamo non è cambiato perché fa parte della nostra visione curare esigenze diverse in maniera flessibile e strategicamente efficaci. In questo momento storico così grave ci siamo concentrati maggiormente sul fornire alle aziende soluzioni concrete, posizionanti e che potessero supportare anche le vendite.
Ritieni in particolare che il mondo stesso della comunicazione debba cambiare? Ed in caso positivo, quali ti appaiono le linee evolutive più appropriate ed in grado di suscitare di nuovo l’interesse delle persone?
La comunicazione deve essere coerente con il tempo in cui prende forma, diventando contenuto e messaggio allo stesso tempo. A fronte di una pandemia che ha toccato le realtà più produttive del mondo quali Europa, Cina e Stati Uniti, è naturale quindi che la comunicazione sia cambiata. Sicuramente l’evoluzione della comunicazione oggi è maggiormente focalizzata sul comunicare le storie e i valori dei brand e, nel farlo, cerca un’empatia differente dal passato.
Durante l’emergenza sanitaria, c’è stata una forte accelerazione del digital. Pensi che ormai la comunicazione debba muoversi solo in questa direzione o intravedi altri canali da utilizzare?
Ho sempre ritenuto il digital uno strumento in più per creare una comunicazione integrata tra la stampa e l’on line, per raccontare a interlocutori diversi e con differenti tone of voices le tante sfaccettature di un brand. Per esempio, se su un magazine narro la storia del founder e dell’azienda, sul digital posso condividere video o stories che raccontino come crea i suoi prodotti, magari esposti dalla viva voce dello stesso founder o da talent digitali che li descrivano con un approccio diversificato e maggiori sfaccettature. Successivamente poi potrei raccontare lo stesso progetto digitale sulla stampa e quella pagina – se ben fatta – potrà diventare anche qualcosa da ripostare sui canali social dell’azienda. In questo modo abbiamo la sicurezza che il messaggio arriverà a target di lettori differenti e followers che così entreranno nel mondo di quel brand e inizieranno ad amarlo e a seguirlo. Quindi l’uno non esclude l’altro, anzi entrambe le tipologie di comunicazioni si rafforzeranno vicendevolmente come vasi comunicanti.
Pensi che l’impatto dell’emergenza sanitaria ed economica abbia solo una conseguenza recessiva o ritieni che possa invece determinare anche nuove energie, reazioni forti e voglia di riscatto del paese?
È già in corso una grave crisi economica e i dati recenti non lasciano dubbi. Ritengo però che da questo difficile momento possa venire alla luce un nuovo rinascimento italiano dove le eccellenze troveranno un nuovo e diverso spazio per dare vita alla propria creatività, più consapevole, che rimetta al centro il saper fare come valore umano e qualitativo.
Come vi organizzerete nei riguardi degli eventi e delle presentazioni, che tanta parte avevano nel richiamare l’interesse e l’attenzione delle persone? Si svolgeranno ancora ed eventualmente in che modo? Con quali presupposti e predisposizioni? E soprattutto cosa dovrà cambiare?
AFF ha ideato un ufficio virtuale personalizzabile per ogni brand o azienda che rappresentiamo: ho da sempre creduto nei mezzi innovativi e questa è stata un’occasione per offrire loro uno strumento in più’. Stiamo già facendo presentazioni in modalità virtuale per ogni singolo brand. Con questo strumento i direttori creativi, i founder o gli stessi ceo possono raccontare personalmente la loro storia e i loro nuovi prodotti, farli vedere in diretta in un ambiente virtuale creato ad hoc con il loro visual, il logo del brand e tutto il loro materiale fatto di immagini e video, talvolta creato e curato da noi, altre volte fornito dalla stessa azienda. Lascio scegliere alle aziende se vogliono utilizzare il nuovo aff virtual office o, in alternativa, propongo presentazioni di atelier con pochissime persone per garantire la sicurezza necessaria. Credo nel valore del racconto, nel creare uno storytelling fatto di immagini e parole; e credo nelle relazioni umane tra chi crea e chi, come la stampa o i gli influencers, devono raccontare quella storia. Non credo nei contatti puri e semplici ma nelle relazioni professionali. Ritengo che questa soluzione sia ottimale per far fronte al cambiamento a cui l’emergenza sanitaria ci ha costretto e soprattutto per costruire nuove strategie che diano alle aziende nuove interessanti opportunità.
Quale è la parte più stimolante nel tuo lavoro?
La parte che mi appassiona di più del mio lavoro è la creazione dello storytelling attraverso testi ben scritti (in AFF i miei collaboratori sono quasi tutti giornalisti professionisti N.d.R.) e immagini posizionanti che mi diano la certezza di aver contribuito in una maniera concreta e creativa al successo di un brand. Quando mi chiamano dopo aver realizzato un progetto insieme, dal più piccolo al più grande, e condividono con me e il mio team la loro soddisfazione, sento che la passione che ci mettiamo ha dato i suoi risultati. È questo quello che conta veramente per me: la passione e i risultati.
