Tra sostenibilità e art design torna la mitica poltrona disegnata da Rito Valla nel 1959
Franca D.Scotti
Dal disegno ironico a cui furono dati moltissimi nomignoli, da “Topolino” a “Margherita”, ed altri ancora, nel ’59 al suo esordio, Kosmo fu un progetto rivoluzionario per la grande complessità della sua ingegnerizzazione oltre che per il suo design: per la prima volta nel mercato degli imbottiti il kapok, il crine, le molle, le corde elastiche e i chiodi, venivano sostituiti dall’utilizzo di polieteri (allora utilizzati esclusivamente nel settore automotive per i sedili delle auto), conformati su strutture reticolari metalliche leggere.
Due cerniere in tutto, oltre a quella del cuscino, “imbustavano” letteralmente il fusto per essere contenuto, mentre il piede veniva inserito mediante innesto.
Adottati polimeri più moderni, la riedizione visionaria del 2023 conserva i caratteristici volumi bombati ed accoglienti, tipici del segno grafico di Valla e della sua scultura ispirata all’arte plastica espressionista del ‘900, ma soprattutto si inserisce perfettamente nel percorso di Art Design iniziato da Visionnaire oltre 5 anni fa e oggi più che mai attuale.
Il pensiero della direzione creativa si conferma sempre più orientato verso un’estetica atemporale, con forme e lavorazioni all’avanguardia che trascendono i trend passeggeri per diventare icone.
“Siamo consapevoli che il design cambi in base alle necessità del vivere quotidiano. I nostri arredi vengono progettati per durare nel tempo, per essere tramandati di generazione in generazione, per poter aprire la strada a un futuro collettivo più sostenibile e armonioso, sia per le persone che per il pianeta”.
Non si tratta di un pezzo unico, ma come spesso accade nelle produzioni artigianali (o a finitura manuale) accade che ogni multiplo dello stesso modello abbia piccole particolarità che lo rendono unico nella sua serie. Kosmo è editata in serie limitata 1/65 per celebrare i 13 lustri della casa madre IPE nel 2024.