Francesca Bonin è l’anima dietro Labonin Bags, brand giovane ma con le idee già chiare. Un concept basato su artigianalità, colori vitaminici, pellami di lusso e dettagli che parlano la lingua delle cose ben fatte.

Indicaci una ragione per la quale pensi che quello che fai tu sia il prodotto che mancava.
Le borse sono sempre borse si potrebbe dire. Ma chi sceglie una mia borsa vuole acquistare un oggetto unico, irripetibile, realizzato da sapienti mane artigiane con pelli di primissima qualità. Le mie borse non si abbinano, si indossano a prescindere da come si è deciso di vestirsi. Ogni volta che realizzo una collezione, per ogni modello realizzo tutti gli abbinamenti che mi ispirano e non ne realizzo mai uno uguale ad un altro, perché le donne sono tutte diverse, con i propri gusti e con le proprie sfumature e la scelta di una borsa le deve caratterizzare nella propria unicità.

Come nascono le tue collezioni?
Viene prima la materia poi la forma. Passo giornate intere a scegliere i pellami. Non so ancora se realizzerò borse morbide, da sera o da lavoro, ma intanto compro metri e metri di pelle. Devono essere di tantissimi colori, di qualità diverse, martellate, lisce, rigide, nappate. Poi quando mi ritengo soddisfatta le porto tutte a casa e le contemplo per giorni, le suddivido per gruppi e per colori e solo a quel punto, quando penso di aver messo in campo le “squadre giuste” comincio a disegnare le borse. Dall’idea alla realizzazione, la mia borsa passa attraverso le mani sapienti di artigiani che riescono a interpretare ormai alla perfezione i miei pensieri.

La persona che ti ha convinto a seguire questa strada?
Senza dubbio mio marito. Ha capito che stare in conceria, in laboratorio, disegnare, non erano una semplice passione ma una necessità, e che se non l’avessi trasformata in un lavoro avremmo finito per avere una casa piena di perline, merletti, pelli, moschettoni. Mi ha aiutato ad aprire una società, a vendere le mie borse, ma soprattutto mi ha convinta a credere che i sogni si possono realizzare, e se accanto hai anche qualcuno che ti ama e ti aiuta può essere più facile.

Chi ti piacerebbe che indossasse una tua creazione?
Michelle Obama. Per tanti i motivi. Il più futile? Nella scelta dei colori è sempre decisa: niente rosa e azzurrino, ma bianco e nero, turchese, rosa geranio, verde e viola. E tantissime stampe floreali. Lascia un’eredità in fatto di stile.

Ci dici il tuo indirizzo top a Roma?
Abito, in via Panisperna. Una sartoria speciale guidata da una creatività intelligente e un interesse per un sofisticato senso di bellezza. Unico negozio in cui sono certa di non saper resistere.