Era il 1929 quando Amedeo Testoni apriva la sua prima boutique nel cuore di Bologna. Il suo era un sogno grande: quello di realizzare le calzature più belle al mondo. Scarpe capaci di essere comode e belle al tempo stesso, che potessero durare nel tempo e rimanere sempre attuali, andando al di là delle mode passeggere.
Oggi, 90 anni e molti successi dopo, la sua eredità è tutta in un marchio che ha fatto la storia del Made in Italy e che, nel nostro Paese come all’estero, rimane sinonimo di maestria artigianale, passione per l’innovazione, eleganza intramontabile, estro creativo. Nel 2018 l’azienda bolognese è arrivata sotto l’egida della holding di Hong Kong Sitoy Group: un passaggio di proprietà che ha consolidato l’identità di a.testoni, massimizzandone l’heritage e il dna artigiano. Sì, perché oggi più che mai rimangono inalterati amore per le migliori materie prime, attenzione certosina ai dettagli, ricerca per rimanere – letteralmente – al passo coi tempi. Il risultato sono calzature uniche, da acquistare ora e tenere per sempre, lussuose sì, ma pensate per il quotidiano, riconoscibili ma adattabili alle circostanze più diverse: si va dalle sneakers alle stringate formali, per lui e per lei. Da accompagnare rigorosamente alle collezioni di capispalla, borse e accessori di pelletteria firmati dal marchio – bags e zaini, cartelle e cinture.
Con l’inizio della nuova decade le sfide per il marchio non finiscono: ce le siamo fatte raccontare dall’amministratore delegato Bruno Fantechi, che da quasi dieci anni tiene le redini del brand.
Quali sono i valori che hanno sempre portato in alto l’azienda in questi 90 di storia?
Artigianalità, attenzione nella selezione delle migliori materie prime, cura maniacale dei dettagli: sono i nostri valori di sempre, l’espressione del vero made in Italy d’eccellenza.
Cosa vuol dire oggi made in Italy per a.testoni?
Quello di made in Italy è un concetto ampio, quasi una filosofia da abbracciare. È senz’altro legato alla costruzione del prodotto, alla selezione dei materiali, alla riconoscibilità dei tagli e delle finiture, alla creatività che sta dietro ogni scarpa, borsa o giubbotto che produciamo. Con il passaggio di proprietà a Sitoy Group abbiamo avuto a disposizione nuove risorse e nuove energie, riuscendo così ancora di più a valorizzare il marchio, lanciandoci verso progetti innovativi ma al contempo rimanendo fedeli a noi stessi. Un nuovo percorso, insomma, un progetto sempre italiano ma in un contesto internazionale.
Oggi la moda affianca sempre di più estetica ed etica. Anche voi vi state muovendo verso il lato più green del fashion?
In realtà è un nostro obiettivo da sempre: un approccio etico alla ricerca creativa e all’utilizzo dei materiali (sempre certificati) è un concetto che va a braccetto con l’idea di sartorialità che portiamo avanti da 90 anni. E continueremo a farlo con progetti che vanno in questa direzione.
Quali sono i prossimi step che affronterete?
Senz’altro rilanciare il brand in un’ottica omnichannel. Gli strumenti che oggi il web ci fornisce sono incredibili, ma vanno usati a supporto della vendita fisica. Due mondi che si integrano. Perché l’esperienza a.testoni deve essere a 360°, si deve poter vedere, toccare con mano, apprezzare con tutti i sensi…